Ricordo di Stefano Testi 1947-2025

Ricordo di Stefano Testi 1947-2025.

Stefano Testi è stato rappresentante della tradizione del suono delle campane della pianura bergamasca, al confine con la terra bresciana, portatrice di una tradizione antica che ha raccolto le memorie di Palosco, Chiuduno, Grumello e i paesi circostanti dove si sono avute le ultime testimonianze dei campanari nati a inizio Novecento. Abbiamo conosciuto Stefano Testi nell’aprile del 2015 all’indomani del ripristino della tastiera manuale sul campanile di Telgate. La tastiera giaceva indenne dall’elettrificazione ma priva dei tiranti e dei fili che sono stati ripristinati grazie all’opera dei volontari della nostra associazione. La notizia era giunta alle orecchie di Stefano Testi, che in breve tempo si era fatto conoscere per il suo grandissimo entusiasmo e per il suono delle campane d’allegrezza in occasione delle visite guidate tenute a Telgate nelle maggiori solennità dell’anno. Persona affabile, di grandissima passione e di enorme stima per i giovanissimi, ha portato un repertorio semplice ma significativo del suono della sua terra. Nato nel 1947, aveva iniziato a suonare fin da bambino, come raccontava, scappando dalla finestra in quanto i genitori non erano favorevoli al suo interesse per le campane. Da qui si recava nel campanile per imparare dai campanari della famiglia Macetti, nati tra fine Ottocento e inizio Novecento, e dal sacrista Francesco Prandini, classe 1901 e morto nel 1990.


Stefano Testi ha generosamente proposto le memorie che aveva raccolto da questi antichi suonatori, materiale che abbiamo registrato in diverse occasioni che abbiamo poi raccolto in un’intervista casalinga effettuata qualche anno prima dello scoppio dell’epidemia della Coronavirus. Aveva creato uno strumento assolutamente originale, costituito da otto scalpelli da muratore, strumenti del padre, e che aveva progressivamente intonato in modo tale da costruire una scala diatonica che servisse come mezzo di esercizio per il suono d’allegrezza da realizzare sulle otto campane di Palosco. Da lì, con molto esercizio, aveva riproposto a memoria quanto aveva conosciuto sul territorio, e tanto aveva raccolto quanto aveva raccontato e trasmesso a noi.


Lo ricordiamo per la sua inseparabile bicicletta, che lo accompagnava nella maggior parte delle trasferte campanarie che era solito compiere. Forti muscoli e grande grinta, che lo portavano in molte zone della bergamasca, e che fatalmente lo avevano visto subire un gravissimo incidente a inizio dicembre del 2024, tornando da un servizio campanario prestato alla parrocchia di Zanica per la festa di San Nicolò. Pur essendo uscito vivo dalli scontro, il trauma aveva  creato un vuoto nella sua memoria, impedendogli quindi di recuperare quelle energie straordinarie che lo avevano da sempre caratterizzato. Cinque mesi successivi alternati tra ospedali e casa di riposo, mesi che l’hanno lentamente accompagnato verso l’ultimo cammino.


Lo ricordiamo così con grande affetto ed enorme riconoscenza per quanto ha dato alla nostra associazione e per quanto è stato di esempio per i più giovani. Abbiamo voluto costruire un video in cui ricordarlo con un’intervista musicale presso la sacrestia della chiesa di Foresto Sparso in occasione delle viste guidate del 2019 e, a seguire, con numerosi spezzoni raccolti da diversi nostri associati, documentatori del suono d’allegrezza che aveva eseguito per la maggior parte, sul campanile di Telgate in occasione delle viste guidate e delle solennità. Un repertorio interessante da conoscere, da esplorare e da rivalutare pienamente, insieme all’esempio della persona che, con grande passione, ha sostenuto la nostra associazione animando molti dei nostri concerti campanari. Grazie, Stefano, per tutto quanto hai potuto dare. Ti saremo per sempre grati per la tua costanza ferrea e la tua passione incrollabile. 

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