Campanari del cielo
‘Campanari del cielo’ è il titolo che diamo annualmente a un articolo in memoria dei campanari defunti, che ci accompagnano sempre con il loro repertorio la loro memoria nelle nostre esecuzioni musicali. Quest’anno quattro dei nostri campanari storici ci hanno lasciato e teniamo a ricordarli per la loro opera svolta.
Enrico Belotti 1930-2025
Pietro Berlendis 1938-2025
Alfonso Agazzi 1938-2025
Stefano Testi 1947-2025
In primo luogo Enrico Belotti, classe 1930, fratello del fu Vescovo Ausiliare Monsignor Lino Belotti. Personaggio ironico, suonatore a distesa e a corda a Comenduno, socio della prima ora della nostra associazione e figura di supporto morale alle nostre attività. Il nipote Sandro Noris è stato uno dei nostri primi sostenitori storici, che conoscemmo a Roncobello nel 2000 durante i primi passi della locale scuola campanaria.

In ordine di tempo, altri due suonatori classe 1938 hanno lasciato importanti testimonianze. Il primo è Pietro Berlendis, suonatore a distesa di Sorisole, originario di Ambria di Zogno, che ha mantenuto il suono distesa vivo anche nell’epoca in cui l’elettrificazione e l’automazione stavano spegnendo le forze dei campanari storici. Da bambino era sceso con la famiglia da Ambria a Sorisole e qui aveva preso casa cimentandosi sempre più nel suono a distesa delle otto campane della chiesa prepositurale. Figura anch’essa ironica e sorniona che vogliamo ricordare con grande simpatia, padre del campanaro Enrico e nonno del suonatore d’allegrezza Andrea.

Da Bergamo ci spostiamo poi a un altro continente, vale a dire l’America, dove aveva preso casa Alfonso Agazzi, classe 1938, nativo di Boltiere, che aveva esercitato l’arte del campanaro fino al 1960, anno in cui aveva deciso di trasferirsi in Brasile grazie al supporto di uno zio sacerdote, per cercare fortuna oltremare. Avevamo avuto l’opportunità di conoscerlo diversi anni fa attraverso amici dell’associazione: in una gustosa intervista ci aveva raccontato dei trascorsi di campanaro e delle motivazioni che lo avevano portato a muoversi nel nuovo mondo, dove aveva fatto fortuna a livello imprenditoriale. Altrettanto figura simpatica e bizzarra che ci ha trasmesso la bellissima Pastorale di Boltiere, trascritta tra gli anni 1970 e 1980 del maestro Giuseppe Pilenga.

In ordine di tempo ricordiamo infine Stefano Testi, classe 1947, nativo di Palosco, portatore di un interessante repertorio di allegrezza di Palosco, Chiuduno, Grumello e altri paesi vicini. Stefano è stato una delle colonne del suono degli appuntamenti domenicali con la sua distesa e il suono d’allegrezza. Si muoveva in bicicletta tra la pianura e la collina, con una strabiliante forza muscolare. Figura originale, che aveva costruito le sue campanine utilizzando gli scalpelli del padre muratore, e che ci ha trasmesso un interessante patrimonio eseguito poi sui campanili della pianura. La sua scomparsa, avvenuta nel maggio del 2025, ha lasciato un grande vuoto ma anche una grande eredità che vogliamo ricordare in questa occasione.

Campanari del cielo che teniamo a ricordare di mantenere vivi nella memoria attraverso il nostro gesto e la nostra opera, che vuole essere di memoria e di rispetto verso chi ha tanto dato alla tradizione. Grazie a tutti i campanari storici che abbiamo conosciuto e ricordato in questi anni, che potete recuperare attraverso il link che indichiamo qui. Per maggiori informazioni sulle attività di ricerca storica campanaria, potete contattare la nostra mail info@campanaribergamaschi.net
