CD – Omaggio a Giulio Donadoni. Audiodocumentario sulle campane di Zogno

Il CD Omaggio a Giulio Donadoni è audiodocumentario di Luca Fiocchi su uno dei maggiori campanari italiani del XX secolo scomparso nel febbraio del 2011 all’età di 81 anni. La documentazione sonora non si presenta nella tradizionale modalità di raccolta di suonate per campane e campanine come avvenuto per i CD pubblicati in precedenza, bensì come racconto di una voce narrante spontanea e diretta impegnata nella divulgazione del suo contenuto. La riflessione sulla natura del lavoro è sorta in modo critico all’indomani della decisione, in certo modo scontata, di procedere tematicamente a una compilazione sistematica di suonate raccolte nel corso di interviste.

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Analizzando i nastri originali si è notato – come avviene a distanza di tempo nei lavori di ricerca che presuppongono analisi, scrittura e metariflessione – che contenevano molto parlato sull’origine delle suonate, parte del quale era stato messo per iscritto negli scorsi anni (e successivamente trasmesso agli allievi delle scuole campanarie) come informazioni di appendice alle note su pentagramma. Da qui è nata l’idea di un audiodocumentario che in qualche modo riprendesse il videodocumentario Cercando Giulio Donadoni pubblicato sul canale YouTube Federazione Campanari Bergamaschi nel novembre del 2011, centrando fondamentalmente l’attenzione sul valore veicolante della parola e della musica. Si sono così riprese tutte le interviste fatte tra il 1998 e il 2002, fase in cui sono state raccolte tutte le suonate del repertorio della Famiglia Donadoni. Con un minuzioso taglio delle domande, ridotte al minimo pur di assicurare una guida al parlato, è emersa la forza narrativa di una voce espressiva, ricca di sfumature con una timbrica roca e tuttavia capace di raggiungere improvvisamente note acute nel canto che riprende le melodie degli anni 1940-50 e la relativa trasposizione sulle campane. Una forza dunque anche canora che ha mostrato la forte contiguità tra la musica popolare, il canto popolare (inteso nel senso più lato anonimo o d’autore) e la musica delle campane, capace di preservare melodie altrimenti destinate a perdersi.

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La grande agilità narrativa di Donadoni, unita a un’estrema semplicità delle strutture ma ad una meticolosa attenzione ai dettagli, porta l’intervistatore a collegare continuamente fatti con personaggi del mondo musicale di Zogno. Emerge così un linguaggio marcatamente onomatopeico, ricco di sfumature imitanti voci e strumenti portati nella memoria. (Clicca sul’immagine accanto per vedere la lista dei brani contenuti nel CD). Se fosse nato in Giappone, Giulio Donadoni sarebbe stato dichiarato ‘Tesoro Nazionale Vivente’ per gli alti meriti di conservazione della cultura appresa, rimasta intatta nella sua estrema semplicità e per noi nella sua complessità di lettura in piena era tecnologica. A noi tocca, in un Paese tanto ricco di cultura quanto d’incoscienza dei beni che ha ereditato, incidere su CD un patrimonio fragile perché depositato solo nella memoria di chi ha saputo trattenere un mondo dissolto e trasmetterlo. Giulio Donadoni, partendo dal tracciato famigliare e dai suoi primi approcci al mondo della musica, ricostruisce il contesto dei suonatori di Grumello de’ Zanchi, Zogno, Poscante ed Endenna, creando un perimetro narrativo solido entro cui si collocano i tesori della memoria orale.

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Il racconto e l’azione di Giulio Donadoni si non limita però ai soli strumenti domestici (le multiformi campanine di vetro, i tubi d’acqua, le scatolette della pittura e della Simmenthal, le ardesie e le bottiglie d’acqua) ma si allarga alla dimensione del campanile, autentica ‘casa delle campane’ e della tradizione. Donadoni e i suoi allievi, i campanari di Zogno e di Endenna si alternano in battute spontanee registrate sul campanile che testimoniano il clima della musica del campanile con un vago sapore medievale, vale a dire in costante bilico tra il goliardico e l’ascetico nella proiezione del suono verso l’Altissimo. Dall’alto della cella campanaria Donadoni racconta del ciclista Pesenti e della musica a lui dedicata, scherza con gli altri campanari tra una suonata e l’altra, esprime il proprio talento con dinamiche sulla rozza tastiera del campanile: una testimonianza costruita sui ritagli delle narrazioni spesso frammentarie ma eloquenti del mondo semplice ma intensamente vitale dei musicanti.

Clicca qui per ascoltare alcuni frammenti di tracce audio

1. Le scale musicali: Pietro, Paolo, Martino, Giovanni

2. La prima suonata

3. Marcia di Dossena

4. Campane di Zogno a distesa

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