Omaggio in musica con folto pubblico per il Maestro Giulio Donadoni a Endenna

Omaggio agli ottant’anni del maestro campanaro Giulio Donadoni presso la Chiesa Parrocchiale di Endenna. L’evento dello scorso mercoledì 9 giugno 2010 ha riscosso l’interesse di un folto pubblico, che ha riempito in pochi minuti i banchi per assistere al concerto di campanine della Scuola Campanaria di Roncobello, con musiche dedicate al lavoro di conservazione della tradizione campanaria nell’area di Zogno. Tale opera venne iniziata da Donadoni nel 1935, quando, all’età di cinque anni, iniziò a prendere in mano le campanine del padre per esercitare le prime suonate per cinque campane.

Il concerto si è aperto con brani della Valle Gandino, ripresi da manoscritti e trascrizioni dei repertori di Casnigo, Leffe e Gandino per otto e dieci campane. La loro esecuzione, a cura della Scuola Campanaria di Roncobello, ha offerto lo spunto per introdurre in forma divulgativa gli elementi cardine che caratterizzano la tradizione e la trasmissione del suono delle campane dalle generazioni maggiori alle più giovani.

Giulio Donadoni ha successivamente preso il centro della scena con campanine costruite con tubi d’acqua, dalla timbrica brillante e incisiva, suonati con un piccolo martello con la mano destra per sottolineare la melodia e una bacchetta con pomolo in legno duro nella mano sinistra in funzione di accompagnamento. Donadoni ha esordito presentando la versione per campane di una marcia per banda di P. Deiro intitolata ‘Pietro ritorna’, seguita da una sequenza di suonate caratteristiche di ogni frazione di Zogno, da cui il maestro ha attinto e salvato brani eseguiti da campanari vissuti tra il tardo Ottocento e la metà del Novecento: Marcia di Poscante di Bortolo Pellegrini (1883-1963), Mazurca di Endenna del “Bono” (1889-1953) e di Carlo “baciùr” Sonzogni (1898-1977). Nella parte centrale del concerto, la Scuola Campanaria ha ha eseguito alcuni dei brani più significativi del repertorio della famiglia Donadoni, composta da dodici fratelli musicisti: ‘Monferrina del murì’ di Pietro Ferrari di Zogno (1881-1959), Valzer, Polca e Mazurca di Grumello. I cinquanta brani che costituiscono il repertorio di Giulio Donadoni sono stati interamente trascritti e attendono prossima pubblicazione che dia ragione di un lavoro di conservazione essenziale per il rilancio della tradizione campanaria locale.

Allo snodarsi dell’esecuzione dei pezzi a carico della Scuola Campanaria e dello stesso maestro, ha fatto seguito il momento ufficiale delle premiazioni alla carriera. Il Comune di Zogno – che sta attualmente promuovendo con la Federazione Campanari Bergamaschi una nuova scuola di campane nella Media Valle Seriana – ha donato una targa in segno di ringraziamento al maestro per il paziente e appassionato lavoro di trasmissione delle proprie conoscenze musicali. L’Assessorato alle Politiche Giovanili di Zogno, nella persona di Massimo Pesenti, ha voluto presentare ufficialmente il corso di campane avviato lo scorso febbraio e dare agli allievi intervenuti al concerto gli strumenti acquistati per l’apprendimento delle suonate ‘a festa’ tipiche di Zogno. In questi mesi, i giovani di Zogno hanno avuto la straordinaria opportunità di fare pratica su molti concerti campanari ancora manuali, stimolando l’interesse degli abitanti delle singole frazioni del Comune, che accoglieranno i concerti estivi del mese di agosto 2010.

La stessa Scuola di Roncobello ha reso omaggio al maestro con una targa per ringraziare della grande collaborazione prestata tra il 1998 e il 2004 per la trascrizione delle suonate di Zogno e delle sue frazioni. In tale sede si è sottolineata la ‘sincerità delle fonti’ offerta da Giulio Donadoni, il quale ha raccontato in diverse interviste in archivio presso l’associazione come fosse la versione originale dei brani, in che misura siano stati arricchiti e completati rispetto alla lezione dei maestri di fine Ottocento.

La serata si è conclusa con i ringraziamenti del parroco Don Carlo per il lavoro di riproposta della tradizione campanaria, salvando dall’oblio un tesoro che è ancora oggi suono delle radici.

Nel primo dei due filmati, la musica eseguita in concerto dalla Scuola Campanaria e Giulio Donadoni; nel secondo video, le premiazioni con Massimo Pesenti, Luca Fiocchi e Dario Ferrari.

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