Cronache campanarie: incontro di gruppo alla Primaria di Paitone

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Giornata bresciana per i piccoli della Federazione Campanari Bergamaschi, che hanno dato testimonianza del progetto di riscoperta del suono manuale delle campane in un vivace incontro presso la Scuola Primaria di Paitone, all’inizio della Valle Sabbia, terra in cui la nostra associazione ha promosso molteplici eventi volti a rivitalizzare la tradizione dei bronzi. Le classi prima e seconda, in un primo incontro, e le classi terza, quarta e quinta in un secondo incontro, hanno ascoltato i suoni delle campanine, commentando con proprie parole i timbri del metallo, del vetro e dell’ottone e la miscela sonora prodotta dalla fusione dei tre in esecuzioni d’insieme. All’ascolto del suono si è passati a far testare in prima persona il suono per capire quale fosse il livello d’interesse: grande attenzione verso spiegazioni e filmati, che illustravano il suono a corda in cella campanaria, vedendo le campane volteggiare durante l’esecuzione di scale, e il suono a tastiera, esemplificato con un brano a quattro mani ad opera di due giovanissimi allievi della Valle Brembana e Valle Serina.

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Impatto altamente positivo per stimolare interesse in zone che hanno perduto da molto tempo la nozione del suono manuale delle campane. Si punta, per questo motivo, a stimolare nuovamente l’attenzione in zone dove la percentuale di suono e il numero di potenziali interessati può raggiungere livelli importanti. Paitone, in particolare, non ha mai conosciuto una tradizione campanaria vera e propria in quanto solo dal 2000 è passato da tre a cinque campane. Altri campanili suscettibili d’interesse per  costruire un progetto in rete sono a San Gallo di Botticino Sera, dove esiste un concerto di campane a doppio sistema, e a Castenedolo, dove i prossimi lavori di restauro vedranno il ritorno di corde e tastiera. Una prima rete di tre campanili suonabili in cui raccogliere un numero di potenziali giovani suonatori. Come introdotto nell’articolo di presentazione della mattinata, la campana è uno strumento che si differenzia profondamente dagli altri per la sua particolare natura: ubicazione in cima a una torre; suono che comunica all’ambiente; attività di gruppo programmata; esercizio della memoria nella pratica di un patrimonio orale. Tutte le abilità che può sviluppare il suono delle campane (coordinazione fisica, relazione con lo spazio del suono – il campanile -, ascolto del suono e relativa azione) vengono affrontate attraverso percorsi che riprendono i meccanismi dell’apprendimento spontaneo esistente dall’inizio del XVIII secolo.

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La differenza rispetto al passato consiste nella sua ‘didattizzazione’ per rendere un patrimonio orale, per molti aspetti criptico, fruibile a tutti. La divulgazione di un patrimonio complesso agli occhi estranei ha avuto un’immediata ricaduta positiva sulla formazione dei giovanissimi, in particolare per soggetti border line affetti da molteplici problemi di relazionalità, che nelle vibrazioni dello strumento campana trovano stimoli cognitivi e pragmatici da affinare. Un lato tutto da esplorare che potrebbe aprire campi d’interesse per la neuropsichiatria, la musicoterapia, l’arteterapia e tutte quelle forme educative che mirano a ricollocare un soggetto problematico al centro delle proprie funzioni. Dall’esito positivo dell’incontro è nata l’idea di proporre un questionario interno agli alunni per individuare eventuali interessati al progetto di suono. Dal progressivo coinvolgimento di nuovi appassionati può nascere una scuola campanaria locale. Per informazioni sul progetto contattare: luca.fiocchi@libero.it

Alleghiamo sotto un esempio di video didattico per campanine

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