Cronache campanarie: incontro a Bergamo con i sacristi della Diocesi

Lunedì 25 gennaio 2016, alle 20:00, presso la Comunità dei Preti del Sacro Cuore di Bergamo in Via Garibaldi 10, si è svolto in misura ampiamente partecipata incontro con l’Associazione Sacristi “San Guido di Anderlecht” sul tema del suono delle campane, il loro uso e la riscoperta della tradizione del suono manuale nel territorio della Diocesi di Bergamo.  I relatori della serata Don Gilberto Sessantini, responsabile dell’Ufficio di Musica Sacra della Curia Vescovile, e Luca Fiocchi, presidente della Federazione Campanari Bergamaschi, hanno affrontato le tematiche annunciate sull’attualità del suono delle campane e della loro viva funzione sociale, in particolare in un momento storico di diretto confronto con altre culture endogene ed esogene: da una lato chi vede nelle campane come disturbo e dall’altro chi viene in Occidente e mantiene altre esperienze religiose.

Don Gilberto (cliccare qui sopra per accedere al video integrale dell’intervento ) ha sottolineato come le campane siano voce di Dio per l’uomo ma anche voce dell’uomo in preghiera a Dio: da tale corrispondenza biunivoca nasce la dialettica sonora delle campane bergamasche, portatrici di una cultura tradizionale popolate che con tali strumenti ha espresso nel corso degli ultimi tre secoli la propria religiosità. Altro tema rilevante è stato il linguaggio delle campane alla luce dell’uso del computer per il loro suono feriale e festivo. Le campane ci parlano e il loro linguaggio originale obbedisce alle regola di essere strumento per raccontare, avvisare e richiamare il fedele: l’abuso del loro suono o l’uso inappropriato genera confusione, fastidio e intolleranza. Da qui le proteste verso le campane, spogliate della loro funzione e assimilate a uno dei tanti rumori quotidiani. Paesaggio sonoro risulta invece essere la definizione chiave per comprendere l’importanza della ridefinizione e ricontestualizzazione del suono delle campane nella società contemporanea. Differenziare i suoni significa comunicare eventi diversi e rendere il fedele più attento: messa feriale da festiva, festa grande da suono del mezzogiorno, suono a morto per uomo, donna, religioso e agonia. Dalla maggiore consapevolezza del suono deriva maggiore partecipazione e maggiore tolleranza da parte di chi non crede ma coglie il suo ruolo sociale.

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Il presidente della Federazione Campanari Bergamaschi Luca Fiocchi ha ripercorso gli ormai diciotto anni di attività di ricerca e promozione del suono delle campane attraverso la riconversione degli impianti totalmente automatizzati a ‘doppio sistema elettrico-manuale’ e la creazione di corsi di formazione per ragazzi per riavvicinare le nuove generazioni a una tradizione secolare che ha sempre tratto dai giovani nuova linfa per la propria continuità. Tale linfa si alimenta oggi della tecnologia della comunicazione, che consente di mettere in rete esperienze altrimenti destinate a rimanere isolate e isterilirsi se non spegnersi. La nuova forza della tradizione sta nei servizi musicali domenicali, nei concerti di campanine, nelle visite guidate ai campanili, nelle pubblicazioni discografiche e nel ricchissimo materiale disponibile in Internet, tanto virtuale quanto reale nella possibilità di creare importanti momenti di socializzazione e crescita nello spirito di servizio e del far musica. Da questa spinta innovativa è venuto nello scorso settembre 2015 il riconoscimento da parte della Regione Lombardia della tradizione delle campane e dei campanari della provincia di Bergamo come Patrimonio Immateriale delle Alpi. Si tratta di un traguardo raggiunto grazie all’impegno di tutti gli associati della FCB e dei campanari operanti nella diocesi in forma diversamente strutturata, che costituisce un primo passo per un riconoscimento ufficiale a livello più alto.

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Una serata densa di riflessioni, cui sono seguite diverse domande da parte dei presenti sulla tutela rispetto alle proteste per il suono delle campane, al mantenimento del suono manuale nei campanili automatizzati, alla manutenzione e agli interventi delle ditte specializzate e alla creazione di scuole campanarie per i giovani (tema che ha visto la partecipazione di alcuni nostri giovani che hanno eseguito brani per campanine d’intermezzo nel corso della serata). Da questo punto di vista, la FCB ha confermato il proprio impegno a prestare servizio col suono delle campane nelle parrocchie in cui esista il sistema di suono manuale e a promuovere la riscoperta della tradizione con iniziative culturali aventi al centro il rapporto tra uomo e campana, intesa come strumento di richiamo alla preghiera e come strumento musicale.

Ringraziamo tutti i partecipanti e in particolare il Presidente dell’Associazione Sacristi “San Guido di Anderlecht” Leandro Pirovano per l’invito. Per maggiori informazioni sul progetto di tutela, rivalutazione e rilancio della tradizione del suono manuale delle campane, contattare: luca.fiocchi@libero.it o il 333/68.68.875.

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