Scomparso il maestro di campane Giulio Donadoni, memoria storica della Valle Brembana


È scomparso questa notte il maestro Giulio Donadoni, autentica memoria storica della tradizione del suono delle campane a tastiera della Media Valle Brembana. Figura emblematica di musicista eclettico, capace di operare un’importante sintesi del patrimonio popolare della zona, era nato nel 1930 a Grimoldo, borgo di Grumello de’ Zanchi – frazione di Zogno – e con gli altri undici fratelli aveva condiviso la passione per la musica popolare in tutte le sue forme. Protagonista per anni nella Banda Civica di Zogno come suonatore di tromba e di piatti, aveva iniziato a suonare a cinque anni, ereditando e portando sulle campane molti brani per mandolino, organetto, pezzi eseguiti dalle bandelle attive nella zona, suonate per banda, unitamente a canzoni popolari diffusesi negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento e poi entrate nel repertorio di ogni musicista attivo nell’ambito delle feste popolari dalla metà del XX secolo.

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Lo stile musicale di Giulio Donadoni, straordinariamente dinamico, creativo e variegato, appare come un punto di riferimento sicuro per le scuole campanarie odierne. Dotato di fine sensibilità musicale, Donadoni ha salvato e condotto sino alle soglie del terzo millennio un consistente numero di suonate ‘a festa’, cioè a tastiera, eseguite dai famigliari e da altri campanari della zona, altrimenti destinati a cadere nell’oblio come avvenuto per la maggior parte dei suonatori tradizionali: Pietro “murì” Ferrari di Zogno (1881-1959) e il figlio Achille (1920-1975), Bortolo Pellegrini (1883-1963) – detto “ol dórde”, il figlio Gino (1910-1970) e il cugino di Bortolo, Bianco (1893-1962), – tutti di Poscante -, “bono” (1889-1953) e Carlo “baciùr” Sonzogni (1898-1977) di Endenna.

Registrazione del CD a Roncobello il 20 agosto 2004

Dal Duemila era entrato a far parte della Federazione Campanari Bergamaschi, partecipando alla realizzazione del CD L’Armonìa, oltre ad aver partecipato a numerosissimi concerti di campanine, trasmissioni televisive quali Portobello negli anni ’70, esperienze musicali in Italia e all’estero con i suoi strumenti. Giulio Donadoni lascia alla Federazione Campanari Bergamaschi un corpus di cinquanta brani, eseguiti su campane, campanine in vetro, scatolette metalliche, bottiglie riempite d’acqua, ardesie e ogni risuonatore che potesse fare da strumento musicale.

Suono a tastiera a Roncobello

Ai suonatori di campane delle nuove generazioni viene trasmesso un patrimonio di grande valore da studiare e tramandare: tra gli allievi di Giulio Donadoni ricordiamo Romano Chiesa, Luca Fiocchi, Dario Ferrari, Massimo Pesenti e gli allievi della Scuola Campanaria di Roncobello, che hanno inciso nei loro dischi un buon numero dei brani del repertorio del Maestro.

La camera ardente dell’Ospedale di San Giovanni Bianco sarà aperta domani dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 16:00. I funerali si terranno domenica 20 febbraio 2011 alle 15:00 presso la Chiesa Parrocchiale di Grumello de’ Zanchi, sopra Zogno.

Leggi l’articolo uscito sull’Eco di Bergamo.

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