Cronache campanarie: I campanari bergamaschi omaggiano la città di Brescia

Importante testimonianza della Federazione Campanari Bergamaschi nel centro della città di Brescia, sabato 11 febbraio 2023. Il castello mobile delle campane ha raccontato una tradizione plurisecolare tra la caldissima accoglienza del pubblico bresciano, formato da curiosi e sinceri ammiratori di una tradizione antica che condivide moltissimi elementi con quelli della terra della leonessa. La Federazione Campanari Bergamaschi ha stretto una collaborazione con la Fondazione Civiltà Bresciana, ente di grande prestigio che tutela i beni della memoria materiale e immateriale del territorio bresciano.

Suono a tastiera dal castello mobile in Piazza Paolo VI. Sullo sfondo la Torre del Pegol.

Da questa collaborazione nascono progetti articolati attorno al rilancio e riscoperta del suono delle campane nella terra di Brescia. In particolare, tra i primi progetti del 2023, si trova proprio l’esibizione con il suono delle campane manuali da castello mobile in Piazza Paolo VI di fronte al Duomo e la Torre del Pegol; a seguire presso lo Slargo di Via Battaglie e, a concludere, accanto alla chiesa di San Faustino, nel cuore della Brescia più antica e tradizionale. Il suono delle campane a distesa e d’allegrezza ha dipinto il paesaggio urbano, caratterizzato dal desiderio di festa che s’inserisce a pieno nelle celebrazioni per la solennità patronale di San Faustino. Il riverbero dei bronzi che si riflette tra gli edifici di color pastello, tratto inconfondibile della seconda città della Lombardia, e il sorriso di chi non solo passa stupito, ma ti accoglie e ti attende come da programma, per scrutare i movimenti le tecniche e manifestare la propria piena adesione a una tradizione che non smette di stupire.

Il gruppo della FCB nello Slargo di Via delle Battaglie

Diversi generazioni si sono mosse attorno al campanile mobile: chi è nato attorno agli anni ’70, chi alla fine degli anni ’90 e chi ancora è nato attorno al 2010. Quindi potremmo quasi dire 40 anni di generazioni che proseguono l’insegnamento dei vecchi maestri con la stessa grinta, passione e perizia. I numerosi applausi che hanno accolto i suonatori alla fine di ogni brano d’allegrezza e alle distese confermano questo desiderio di riabbracciare una tradizione antica e sempre nuova.

Campane a distesa presso lo Slargo di Via delle Battaglie

La Federazione Campanari Bergamaschi, dal 2005, ha proposto nella terra bresciana numerosi concerti di campanine, campane, conferenze e iniziative di vario genere, improntate al rilancio di una memoria sempre viva e mai spenta. Grazie all’opera delle nuove leve che si avvicendano costantemente all’interno della nostra associazione. Tra una sosta e l’altra, il castello delle campane si è mosso tra le vie della città portando il suono festoso, meravigliando i passanti e attirando l’attenzione di coloro che facevano appena in tempo a estrarre il cellulare dalla tasca per cogliere un’immagine di quello che è un segno permanente della musica delle radici. L’evento, organizzato meticolosamente dalla Fondazione Civiltà Bresciana, ha portato a compimento un progetto di molti mesi di lavoro.

Foto di gruppo in Piazza Paolo VI dopo il primo concerto del pomeriggio

A questo proposito desideriamo ringraziare sentitamente la dottoressa Clotilde Castelli per la passione profusa nel disegno di questo progetto musicale, E un grazie al Comune di Brescia per avere agevolato tutta la parte logistica che ha consentito la piena realizzazione del suono. Il video che accompagna l’articolo illustra i diversi momenti di un pomeriggio che, tra le 15:00 e le 17:15, ha offerto occasione per ricordare antiche pratiche orali trasmesse dal 1700 sino ad oggi, che si mantengono e necessitano di continuo e costante rinnovamento per poter proseguire con energia nei paesi e nelle città. Un ringraziamento a tutti i bresciani per la calorosissima accoglienza, raccomandando di tenere sempre d’occhio il nostro calendario, che illustrerà nel corso dei prossimi mesi diversi eventi dal vivo e online per approfondire una tematica originale, nascosta ma potentemente comunicativa quale il suono dei bronzi antichi: bronzi non mossi da strumenti elettrici ma dalla mano dell’uomo, che conserva in forma inalterata quanto veniva compiuto ancora in forma anonima secoli fa. È il senso più alto della tradizione, il trasmettere senza nome ciò che ha un grande nome. Per informazioni visitare il sito www.campanaribergamaschi.net o scrivere a info@campanaribergamaschi.net

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