Curno in concerto per il Primo Maggio

Campane in festa domenica 1 maggio 2022 a Curno a chiusura della rassegna dedicata al suono delle campane e la sua riscoperta. All’indomani del ripristino della tastiera manuale sul campanine della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, concerto del Primo maggio con brani di allegrezza delle Valli Brembana, Seriana e della pianura bergamasca interpretati dai suonatori della Federazione Campanari Bergamaschi. Programma dalle 16:00 alle 17:00 all’insegna della riscoperta e rilancio della tradizione.

Segue la presentazione della curatrice della rassegna d’incontri tenutisi a Curno negli scorsi mesi iniziali del 2022.

CONCERTO CAMPANE 1 MAGGIO 2022

 CURNO

CHIESA S.MARIA ASSUNTA E SS.REDENTORE

Il concerto di campane che si terrà il prossimo 1 maggio a Curno in Piazza Papa Giovanni XXIII, spazio antistante alla Chiesa di S. Maria Assunta e SS. Redentore, conclude, con il suono dei dieci bronzi fusi ne 1927 dalla ditta Barigozzi di Milano, il ciclo delle tre conferenze “in prosa e poesia” dal titolo: “Il suono delle campane e la comunità” a cura di Manuela Magni.

La proposta del concerto è stata accolta, con sensibile entusiasmo e partecipe accoglienza, dall’Amministrazione Comunale di Curno nella persona del Sindaco Sig.ra Luisa Gamba e da Don Angelo che sentitamente ringrazio. Il percorso, iniziato nel mese di Febbraio e concluso il 5 Aprile, è stato inserito all’interno di “FELICITTÀ” un articolato e coinvolgente programma, proposto dal Comune, di progetti e servizi per la terza età di natura sociale, sanitaria, culturale,  ma soprattutto di relazione, attraverso la tessitura di una rete che si snoda in diversi momenti di incontro, partecipazione e condivisione affinché le persone possano “invecchiare bene e con serenità” all’interno della propria casa con l’adeguato supporto della comunità e della collaborazione dei diversi Enti ed organismi.

Un sentito ringraziamento alla Federazione Campanari Bergamaschi al Sig. Luca Fiocchi, suo Presidente, per il prezioso lavoro di recupero e riscoperta di una tradizione così unica da preservare nella costante continuità di cura, dedizione ed accogliente ascolto dell’impagabile patrimonio umano.

L’intero percorso è stato reso possibile grazie all’incontro con l’amico Claudio Burini, classe 1929, “il prezioso scrigno delle memorie” campanaro sin dalla più giovane età e dalla sua appassionata predilezione per il suono delle campane e la loro storia e dall’amico Abele Foiadelli parimenti interessato. Le preziose ore trascorse con loro e la narrazione dei tanti racconti su questo prezioso tema hanno stimolato e suscitato in me molte domande che ho successivamente approfondito con ulteriori ricerche per consentire infine la nascita del ciclo delle conferenze. I poeti, protagonista Giovanni Pascoli, spesso inseriscono nelle loro odi “la campana” poiché il suo rintocco è ricordo, struggente ed evocativo, rimanda a tempi lontani ed è solo la sensibilità poetica che può donare al bronzo “una voce” variegata di sfumature e sensibili tonalità.

Nel primo incontro il tema è stato la storia delle campane nella nostra comunità, con recita di brevi stralci delle poesie di Giovanni Pascoli e del divin Poeta Dante e di una poesia dialettale locale “Inno alle campane di Curno – voce della Chiesa – Voce della comunità” che evidenzia tutti gli elementi religiosi e civili che i bronzi rappresentano soprattutto di fraternità e condivisione.

Le campane sono descritte come non solo belle ma dieci sorelle che “suonano per tutti” “nei giorni belli e nei giorni brutti”. La seconda conferenza ha trattato delle origini storiche delle campane e del loro triste ruolo durante il periodo bellico e della strenua difesa della popolazione per i propri bronzi con lettura di testimonianze storiche. Infine il 5 aprile, a conclusione del ciclo, si è trattato più specificatamente del ruolo religioso e civile dei sacri bronzi: la campana scandiva i tempi della comunità quindi il campanile era una presenza importante considerata quasi una protezione.

Inoltre importante il percorso dell’apprendimento delle tecniche di “suono a tastiera”, “a corda” delle campane che non è solo un processo puramente didattico ma insegna ai tanti giovani attratti da questo “suono”, così unico, il lavoro di squadra incentivando lo spirito e il rispetto del gruppo e riconoscendo il ruolo fondamentale del “maestro campanaro”.

Infine un approfondimento sui diversi suoni delle campane ognuno dei quali era “una voce”, precisa e puntuale ma soprattutto “vicina” ad ogni esigenza sia essa spirituale o civile della comunità.

Quindi i rintocchi che avvertivano di calamità naturali quali incendi, alluvioni, o per segnalare le condizioni metereologiche oppure di eventi civili quali la presenza sul territorio dell’esattore delle tasse, l’apertura della scuola o la convocazione delle assemblee comunali. Il suono per segnalare gli eventi felici quali battesimi o matrimoni oppure avvisare dell’agonia di un moribondo o della successiva morte con diverse melodie per indicare se si trattava di un uomo, di una donna  oppure di un bambino.

Il suono della campana richiamava quindi i fedeli, nel corso della giornata, a momenti di preghiera: in particolare “l’Angelus Domini”, il triplice saluto a Maria.

Infine l’intervista al “prezioso scrigno delle memorie” l’amico Claudio Burini che, con sapiente precisione e dettaglio, illustra come il suono delle campane della nostra Chiesa di S. Maria Assunta segnasse sin dall’alba i momenti non solo della quotidianità di ogni giornata ma gli eventi felici o tristi con rintocchi diversi, particolari, potremmo dire … “adatti” ad ogni evento che lui stesso riproduce con la sua voce.

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