Ricordo del campanaro di Roncobello Francesco Gervasoni – ‘Franco cal di pès’ (1921-2006)

Il mese di novembre è tempo consono al ricordo dei defunti e, in particolare, per gli obiettivi della nostra associazione, al ricordo dei campanari defunti e di coloro che hanno giocato un ruolo strategico nella conservazione e nella riproposizione della tradizione del suono delle campane. È oggi il momento di ricordare Francesco Gervasoni, classe 1921. Nato 120 anni fa, originario di Roncobello, Campanaro e restauratore del meccanismo per il suono delle campane a tastiera sul campanile dell’Alta Valle Brembana, all’indomani del ripristino dei bronzi del 1928 che erano stati rimossi durante il Secondo Conflitto Mondiale. La nostra associazione, nei primi anni Duemila, si è occupata della riscoperta della conservazione della tradizione del suono delle campane. Una zona non estremamente ricca di testimonianze campanarie come in altre aree della Valle Brembana, ma certamente ricca di uomini – e di donne – che hanno fatto dell’opera volontaria una pietra miliare nel mantenimento di memorie secolari.

Francesco Gervasoni durante l’intervista nell’estate del 2001

Francesco Gervasoni era emigrato in Francia, come molti bergamaschi dell’Alta Valle, per lavorare nella settore del legname e dei minerali. Aveva poi fatto ritorno in Alta Valle e aveva provveduto a riprendere i meccanismi per le melodie che venivano eseguite ‘a martello’, come si suol dire da San Pellegrino Terme a salire. Memoria storica importante che ha lasciato ricordi registrati e riproposti nel nostro documentario, pubblicato su YouTube ormai più di 10 anni fa, intitolato Scuola Campanaria di Roncobello, Dieci Anni di Amicizia in Musica, in occasione del decennale della Scuola Campanaria di Roncobello, primo esperimento di riproposizione e rilancio del suono manuale delle campane a partire dai più giovani. Francesco Gervasoni venne intervistato proprio agli inizi del 2000 da ‘L’ Eco di Bergamo’ proprio in ragione di questo progetto di rilancio della tradizione che partiva dal piccolo centro della Valle Brembana, ricco di giovanissimi entusiasti, protagonisti del suono delle campane e delle campanine nei centri di Roncobello Capovalle, Baresi e Bordogna.

Francesco Gervasoni intervistato da Silvia Salvi nell’estate del 2001 davanti al Municipio di Roncobello

Francesco Gervasoni era solito suonare con il gruppo dei giovanissimi nei primi anni 2000, venendo a tirare le corde all’interno del campanile prima della Messa o a fine Messa alla domenica mattina. Una presenza di età che poteva apparire estranea al mondo dei giovani e giovanissimi che popolavano il campanile di Roncobello: tuttavia, a vent’anni di distanza, capiamo che questa presenza era proprio il segno della trasmissione delle conoscenze. Un gesto che veniva appreso dagli anziani e che era volto in maniera diretta e indiretta ai più giovani, che nel corso degli anni hanno mantenuto inalterata questa tradizione. Il suono e il gesto della memoria vuole essere quindi l’oggetto della riflessione sul presente, rivolgendo un pensiero a Franco ‘cal di pès’, soprannominato proprio per la vasca di pesci che possedeva vicino a casa sua, e che vuole essere un segno di testimonianza per le giovani generazioni. Un sentito Grazie a Francesco per la memoria che ci ha regalato e per il gesto che oggi possiamo continuare grazie ai nostri giovanissimi nei vari territori della bergamasca. Per contatti sui progetti di memorie storiche ancora da registrare e da tramandare, contattare l’indirizzo info@campanaribergamaschi.net

Alleghiamo sotto un estratto dell’intervista effettuata nei primi anni Duemila al Franco ‘cal di pès’.

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