Il repertorio del ‘suono a festa’ nella vallata di Zogno

Nuovo volume della Federazione Campanari Bergamaschi dedicato alla riscoperta della tradizione campanaria e al repertorio del suono a tastiera. In occasione dei dieci anni dalla morte del maestro Giulio Donadoni (2011-2021), l’autore Luca Fiocchi pubblica la trascrizione integrale del repertorio registrato tra il 1999 e il 2002 nel corso d’incontri col campanaro storico sui campanili, nella casa paterna, in eventi di piazza. La caratteristica unica che definisce la specificità della musica di Donadoni è la sincerità delle fonti. Grazie alla straordinaria memoria di Donadoni è stato possibile ricostruire un profilo stilizzato ma essenziale di suonatori altrimenti destinati a cadere nell’oblio.

Intervista alla casa paterna del XVII secolo a Grimoldo

Il libro si divide in due parti: nella prima viene presentata la tradizione zognese e gli aspetti salienti delle suonate, con attenzione per le tecniche esecutive di Giulio Donadoni, che non fu compositore bensì raccoglitore e rielaboratore delle suonate ereditate, dando a tutto il repertorio una uniformità di stile e di livello di pieno rispetto. Da Grumello de’ Zanchi (terra di famiglia e dei dodici fratelli musicisti), Poscante, Endenna e la stessa Zogno, Donadoni ha tratto linfa per conservare un patrimonio altrimenti destinato a cadere nell’oblio. Donadoni si fa dunque ‘conservatore’ dei patrimoni della famiglia Pellegrini di Poscante, del ‘bono’ di Endenna e dei diversi campanari di Zogno che si avvicendavano sul campanile di San Lorenzo prima che fossero installate le odierne dieci campane (conservando così il vecchio repertorio dei suonatori locali).

Campanile di Roncobello. 20 agosto 2004.

Nella seconda parte vengono presentate le 54 suonate raccolte durante le interviste, trascritte secondo la versione originale e con i dettagli delle variazioni apportate alle singole suonate. In alcuni brani si notano i cambiamenti apportati nel corso dei decenni (è il caso delle antiche suonate per cinque campane della famiglia Donadoni, inventate quando nella frazione di Grumello erano presenti solo cinque campane), portate a otto campane quando nel 1988 vennero aggiunte tre campane provenienti da Sambusita, tolte da un campanile sul punto di crollare. Altri brani sono frutto della rielaborazione delle canzoni che venivano ascoltate tra gli anni ’20 e gli anni ’70, molte di queste eseguite da orchestrine locali o riprodotte dal ‘verticale’, antenato del juke-box degli anni ’70. Il grande dono di Donadoni è stato quello di saper ricreare il ‘paesaggio antroposonoro’ di metà Novecento con un linguaggio vivace, mimico, figurativo, sostenuto da una tecnica esecutiva di rara lucidità che impressionava lo spettatore e l’ascoltatore, affascinato dalla cortese posa istrionica di un musicista sempre pronto a stupire per l’inventiva.

Chiesa di Endenna. 2010. Premiazione d Giulio Donadoni.

Un sincero Grazie a Giulio Donadoni per quanto ha dato al mondo della musica della tradizione. Sebbene si definisse ‘musicante’, può a pieno titolo essere annoverato tra i maggiori musicisti tradizionali che la nostra Penisola abbia conosciuto. Per informazioni sul volume scrivere a: info@campanaribergamaschi.net

Un sincero ringraziamento a Vimercati Grafica di Cornate d’Adda per l’ottimo lavoro editoriale svolto.

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