Cronache campanarie: Campanine e castello mobile in Val Brembana per i festeggiamenti di San Giacomo

Il santo Giacomo è il protettore di molte chiesine nella Val Brembana, tra cui quella del Grumo, Parrocchia di San Pietro d’orzio e quella della Brembella, Parrocchia di Camerata Cornello.

Una giornata, quella del 23 luglio 2017, all’insegna della musica in montagna. La mattina, alla Brembella, dopo la messa delle ore 10:30, si è rallegrata la stupenda giornata di sole, che il buon Dio ha regalato, a circa 1000 metri d’altitudine. grumo-02
Dal quel luogo, si può ammirare, la sinuosità e allo stesso tempo, la linearità della valle e vedere alcuni piccoli e medi borghesi, con le loro chiesine,  tra il verde e il grigio, delle montagne e della natura, che fa contrasto con la cornice azzurra del cielo, quell’azzurro profondo che penetra nell’infinito; è come sentirsi parte di un’armonia, l’armonia  dello spirito divino. Il dolce suono delle campane, misto al vento e alla campanella che è presente alla chiesina della Brembella é l’unione tra spirito interno e lo spirito della natura circostante, queste sono le opere di Dio, che unendosi fanno un’unica cosa, infatti come le bellezze che si possono ammirare sono le Dio, anche lo Spirito Santo che lavora all’interno di noi, è di Dio.

La volontà di tutti questi elementi è nelle mani sue, noi siamo i suoi più umili servi, che aspettiamo con ansia, il giorno in cui saremo giudicati, e Dio ci giudicherà anche con che occhi abbiamo visto le sue opere; le montagne sono una delle sue evidenti grandezze. grumo-03
Dopo aver trascorso il pranzo in quel magnifico luogo, all’ombra della chiesina e del campanile, ci siamo spostati verso il Grumo dove alle 15:00 abbiamo suonato il Castelletto della Federazione Campanari Bergamaschi e le campane restaurante l’anno precedente. Essere sul campanile dal Grumo con tre piccole campane, è un esempio di come l’uomo ha voluto, nei secoli, lodare il Signore, infatti per donare allegria alla gente, non servono obbligatoriamente dieci o otto campane, si può trasmettere aria di festa con poco; e preciso “trasmettere”, “donare” perché anche questo verbo così tanto difficile, ma grato è dono di Dio, regalato a noi, proprio da colui che ci ha “donato” la vita. Alle 20:00 la messa nella chiesina. Sentire, in una piccola chiesa, una messa accompagnata dal suono della pianola/organo è un altro indizio, di come la musica aiuta lo spirito ad avvicinarsi alla Parola di Dio. Bisogna infatti pensare, che la prima musica è stata creata per onorare le divinità ed è sempre stata un mezzo di comunicazione tra l’uomo e Dio, una sorta di “formula” per oltrepassare la barriera, che divide il sacro dal profano.
Dopo il bacio della reliquia, abbiamo svolto un concertino di campanile, nel buio delle notte e alla luce del campanile, inaugurata per l’occasione. grumo-04Alla fine della serata, quando è stato portato via il Castelletto delle campane, tutti avevano un po’ l’aria di nostalgia, verso la festività di San Giacomo che era già finita e un anno se ne era già passato, ma la festa del Signore non è finita, perché ogni giorno è un dono per ognuno di noi e per sempre alle tre campanelle continueranno a suonare, sempre lodando l’onnipotente e ovviamente San Giacomo. La musica, come la poesia, è il più alto gradino che possiamo raggiungere spirituale, noi esseri umani, infatti ogni volta che noi pensiamo alle sue grandezze, confondiamo all’interno di noi parole che sono poesie, poesie che celebrano la sua potenza, la sua magnificenza e il suo amore.

Odo tra le montagne,
aria di festa,
senti la campane
che dondola lontana.
Dondola dolcemente,
il dolce maturo,
maturo di generosità.
Senti la campana,
che dondola lontana,
portar amore fin qui!

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