Buon Anno 2016: un bilancio sull’attività svolta

Carissimi lettori e associati,

Si chiude un anno ricco di soddisfazioni e traguardi importanti con l’ultimo giorno del 2015. In questa circostanza desidero riassumere alcuni degli eventi a mio avviso maggiormente significativi che definiscono in modo sempre più chiaro il profilo del nostro progetto di riscoperta e rilancio del suono delle campane.

Desidero iniziare con la dimensione spirituale della nostra associazione, ricordando l’udienza con Papa Francesco in Piazza San Pietro, momento d’incontro della fede con la tradizione e di testimonianza di un impegno che lega la musica delle campane al credo di ciascuno di noi.

Tale credo si esplica, all’interno di un’associazione laica, apolitica e apartitica, in forme assai variegate, che vanno dalla fede cristiana alla missione squisitamente etica per il recupero di un suono, quello delle campane, che ha un significato culturale decisamente elevato e in grado di far convergere prospettive ideologiche ben diverse fra loro. La nostra associazione, proprio per avere saputo sottolineare la polivalenza del mondo delle campane – a cavallo tra religioso e popolare, tra servizio e musica aggregativa – ha visto ottenere nel settembre del 2015 il riconoscimento di Patrimonio Immateriale delle Alpi, titolo prestigioso che pone un patrimonio di matrice settecentesca alla pari delle liuterie di Cremona, del carnevale plurisecolare di Bagolino e di molte altre tradizioni lombarde ufficialmente riconosciute dalla Regione Lombardia.

Uno dei versanti di maggior peso per la conservazione e il rilancio della tradizione è venuto in questi anni dallo sviluppo delle sue quattro scuole campanarie. La Scuola Campanaria di Roncobello (Valle Brembana) ha raggiunto i 15 anni di attività con la produzione di un CD che testimonia il lungo lavoro svolto dal 2000 al 2015. Nella stessa valle ha preso forma la Scuola Campanaria di San Giovanni Bianco, il cui operato va ad affiancare quello delle scuole di Scanzo e di Leffe, autentici vivai di giovani campanari che divengono garanzia di una continuità artistica e di servizio, dato provato dalla massiccia presenza giovanile nei servizi campanari settimanali.

L’avvicinamento progressivo degli stessi giovani alla tradizione del suono delle campane è stato solidamente supportato dalla tecnologia informatica: se da un lato YouTube costituisce la nuova oralità con la condivisione di migliaia di video di campane e campanili (rendendo ciascuno reporter e protagonista delle proprie scoperte), dall’altro il nostro sito – attraverso una paziente opera settimanale e talvolta quotidiana di aggiornamento – si configura come fonte di diffusione, stimoli e prospettive per uno sviluppo sempre più dinamico del mondo delle campane, aperto e disancorato dai modelli che sino a quindici anni fa incarnavano il tramonto di una tradizione caduta vittima dell’automazione dei concerti campanari. Oggi, con un range anagrafico che va dai 6 ai 92 anni, la tradizione campanaria dimostra la capacità di saper aggregare ragazzi e ragazze, giovani e adulti attorno a uno strumento millenario che vive grazie ai momenti aggregativi e non competitivi che esso offre e che vede un marcato consenso da parte delle famiglie che ripongono fiducia nelle nostre proposte musicali.

Grazie al costante recupero di campanili suonabili, la nostra associazione arriva così a coprire nel corso dell’anno circa duecento torri campanarie di Valle Seriana, Brembana, Imagna, Val San Martino, Valle Calepio e pianura, confortata da costanti collaborazioni con territori campanari extradiocesani ricchi d’interesse e di collaborazione con altre associazioni campanarie lombarde.

Tutto quanto esposto è frutto di un complesso lavoro di dialogo quotidiano con enti religiosi e laici, scuole, comuni, singoli e singole realtà territoriali, con progetti che vanno dai concerti di campanine alle visite guidate ai campanili, dagli stage formativi nelle scuole alla partecipazione ai presepi viventi, dai laboratori di piazza alle incisioni e produzioni discografiche realizzate in forma autonoma.

Il mio sentito ringraziamento va a tutti coloro che ripongono fiducia nel nostro disegno, talvolta difficile da sviluppare e far comprendere, altre volte sorprendentemente ricco di soddisfazioni. Il seme della speranza che offre ogni minimo risultato diviene tuttavia la spinta a proseguire nel cammino verso la riscoperta di una delle colonne sonore che da secoli permea il paesaggio bergamasco, nella fede e negli eventi sociali, scandendo un tempo storico che non rinuncia in un tempo tanto convulso come il nostro a guardare e radicarsi nell’eterno.

Buon Anno 2016 a Tutti Voi!

Luca Fiocchi

                                                                                      

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