Le campanine di Roncobello e San Giovanni incantano la Media Valle Brembana

Serata di grandi emozioni attente alla riscoperta della tradizione del suono delle campane manuali. La proposta della serata di domenica 21 dicembre è venuta dalla Federazione Campanari Bergamaschi, che attraverso la Scuola Campanaria di Roncobello e la neonata Scuola Campanaria di San Giovanni si è snodata tra le musiche del Natale, il ricordo dello storico campanaro locale Angelo Grataroli (1901-1987) e i canti che introducono e celebrano la Santa Notte.

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Il progetto della riscoperta del suono delle campane a partire dai più giovani, dopo essere nato nel 2000 in Alta Valle Brembana e aver avuto un secondo momento con la Scuola di Zogno, approda ora a San Giovanni con una decina di giovanissimi animati dal desiderio di fare ‘amicizia in musica’ attraverso il suono delle campane a corda, a tastiera e le ‘campanine’, risuonatori in vetro, metallo e ottone utilizzati dai campanari per esercitare i brani che vengono eseguiti in cima al campanile nei giorni di festa.

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Una tradizione mai spentasi nei decenni passati, piuttosto lentamente assopitasi che ora riacquista vigore con una testimonianza importante data in occasione del concerto natalizio. All’interno del programma del concerto, che ha offerto pastorali, musiche della tradizione di San Giovanni e canti della tradizione natalizia popolare lombarda ed europea, hanno trovato posto di grande i rilievo i giovanissimi, che sotto la guida di Giacomo Siboldi (campanaro della Scuola di Roncobello e insegnante del gruppo di San Giovanni) hanno eseguito Ave Maria di Lourdes, Ninna nanna di Brahms, Piva e Tu scendi dalle stelle.

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Mani già sicure e buona sincronia di gruppo paiono essere le migliori garanzie per una crescita del gruppo, che davanti a sé il modello dei ragazzi di Roncobello, iniziatori nel 2000 di un’esperienza pionieristica che ha consentito di portare la musica delle campane su pentagramma, supportando l’ampio repertorio ereditato dai suonatori anziani con video didattici, registrazioni, materiale on-line che rende l’apprendimento delle musiche decisamente dinamico e accattivante.

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La Scuola di Roncobello annovera al suo interno la soprano giapponese Noriko Habuki, che ha eseguito un Wiegenlied di Max Reger e diverse parti soliste insieme al Coro della Scuola Campanaria, che a partire dal canto popolare ha esplorato e presentato in forma nuova i temi della religiosità a cavallo tra il sacro e il popolare con la collaborazione del Maestro di chitarra al Conservatorio di Trento Pierluigi Capelli.

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Il connubio canto-campanine ha caratterizzato l’esecuzione della seconda parte del concerto chiudendosi con le due scuole impegnate in un agile Jingle Bells, che con la velocità di una slitta (come racconta il testo della canzone) ha diffuso note di serenità tra il folto e caloroso pubblico presente.

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Parole di sincero apprezzamento sono venute dal Parroco Don Diego Ongaro, appassionato al suono delle campane e sostenitore del progetto della Scuola Campanaria di San Giovanni Bianco. ‘Un’esperienza molto bella. Le campanine animeranno anche la Veglia di Natale. San Giovanni Bosco diceva che una parrocchia senza musica è una parrocchia senza cuore. La musica bisogna averla nel cuore e quando nel cuore viene fuori tutto. Anche a me piace suonare le campane e a volte mi diverto a sostituire il sacrista e suonare le campane. Grazie davvero della serata che ci ha sollevato gli animi’.

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Dalle memorie di Angelo Grataroli, fortunatamente incise su nastro a fine anni ’70 e pervenute alla Scuola di Roncobello a inizio 2000 grazie all’allora bibliotecario Eliseo Locatelli, riprende forma il tramandare una conoscenza secolare del suono dei bronzi attraverso le mani e le menti più giovani, con l’obiettivo di rendere il suono della campana un momento autenticamente comunitario e di servizio proiettato nel futuro.

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