La tradizione campanaria vive al Museo degli Strumenti Musicali di Brescia

Vivace pomeriggio in musica al Museo Strumenti Musicali di Brescia, in occasione della visita della Federazione Campanari Bergamaschi presso lo splendido spazio di Via Trieste 34, nel cuore della città della Leonessa. La Scuola Campanaria di Roncobello, rappresentante di una delle scuole della FCB, ha raccontato la tradizione con le note delle campanine e delle campanelle insieme al giovanissimo campanaro di Sarnico Andrea Bellini. L’incontro, molto partecipato, è stato aperto dal padrone di casa Virginio Cattaneo, che ha ringraziato i nostri ragazzi per la numerosa visita, subito applaudita dall’energia musicale del suono d’allegrezza. Le voci di Arturo Bettoni, presentatore della serata, e di Giuliana Bernasconi, poetessa impegnata nella narrazione delle memorie campanarie bresciane, hanno dato colore a un tuffo autentico nella tradizione, come da protocollo animato da ironia e salti geografici sorprendenti secondo lo spirito eclettico e imprevedibile del ‘factotum’ Maestro Cattaneo.

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Giuliana Bernasconi ha introdotto il tema delle campane e campanine e ha letto una splendida poesia sul ritorno alla tradizione dei giovani bergamaschi, da lei scritta per l’occasione in bresciano.

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Altra voce lirica è stata quella di Avelino Busi, campanaro storico di San Gallo di Botticino Sera, che ha dedicato in bresciano e italiano pensieri in versi al valore delle campane. Un intenso tocco esotico è stato proposto da Arturo Bettoni, che ha raccontato la storia di una campana ottocentesca proveniente dalla Thailandia, appartenente all’elefante del locale sovrano, contornato dal suono delle campanine, fisarmonica, chitarra, clarinetto e mandolino.

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A suggellare l’intensa collaborazione tra Bergamo e Brescia – che si concretizza nel permanente sodalizio tra Federazione Campanari Bergamaschi e Federazione Bresciana Campanari – è venuto un omaggio finale da parte della soprano e campanara giapponese Noriko Habuki, che ha cantato La Campana di Gaetano Donizetti con alcuni membri del Coro della Scuola Campanaria di Roncobello. Il brano, scritto da Donizetti in francese per i suoi probabili soggiorni parigini, evoca chiaramente il suono dell’Angelus della sera, su un basso che certamente venne ispirato dall’ascolto di una delle campane dei colli di Bergamo.

Generoso come sempre, Virginio Cattaneo ha avuto parole di elogio e omaggi per i giovani musicisti, lasciando ancora una volta intendere come la musica non conosca età e possa sempre produrre energie positive. Grazie al Maestro Cattaneo e a tutto lo staff del Museo per un pomeriggio davvero speciale.

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 Clicca qui per vedere un filmato riassuntivo dell’incontro del pomeriggio di sabato 12 ottobre 2013. 

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