Memoria ed eredità del campanaro Lorenzo Anesa

Cadono in questi giorni i tre anni dalla scomparsa del campanaro Lorenzo Anesa (1951-2016), portatore della tradizione del suono d’allegrezza di Gandino e memoria del patrimonio campanario più ricco che la terra bergamasca possa vantare. Suonate, memorie, aneddoti tramandati e ricordati, nonché trasmessi tra il 2006 e il 2016, in incontri determinanti per cogliere lo sviluppo storico di una tradizione plurisecolare.

La morte di Lorenzo Anesa, avvenuta rapidamente nell’estate del 2016 a seguito di fulminante malattia, ha lasciato un vuoto tremendo all’interno della nostra associazione: ma come accade rispetto a chi sa trasmettere in modo generoso le proprie conoscenze, seppure timido e schivo, ma di grande sostanza, con il duro lavoro si possono costruire nuovi suonatori che portino avanti una memoria antica mai sbiadita. Così è accaduto con i giovani della Scuola Campanaria di Scanzo, che tra il 2018 e 2019 hanno appreso un buon numero di suonate di prima e seconda classe da eseguirsi nelle maggiori solennità di Gandino: Corpus Domini, Santi Patroni, Madonna del Carmine, San Francesco da Paola, Madonna Addolorata.

Eventi marcati dalle novene nelle chiese sussidiarie e dal suono in Basilica, riproponendo nella forma più vicina all’originale le suonate tipiche di ogni festa. L’impegnativa opera di trascrizione e insegnamento da parte degli insegnanti, da un lato, e il duro lavoro d’apprendimento degli allievi, dall’altro, ha dato ottimo esito, abituando i giovanissimi alla lettura su pentagramma e alla crescita tecnica nel suono a tastiera.


Mai si sarebbe pensato di raggiungere risultati tanto lusinghieri in poco tempo: di questo va dato grazie a chi ha avuto fiducia nell’associazione e al lavoro di collaborazione tra scuola e famiglie dei ragazzi per un tour musicale impegnativo sul campanile della Basilica. Dall’alto dei cieli, insieme agli antichi campanari ormai in eterna allegrezza, Lorenzo Anesa guarderà ai giovani col suo silenzioso sorriso: occhi azzurro intenso che indicano un passaggio di consegne del tesoro della ritualità.

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