Giornata Internazionale del Volontariato: il ruolo sociale delle campane

Giovedì 5 dicembre 2013 si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale del Volontariato. La ricorrenza, iniziata nel 1985, si propone di mettere in luce la straordinaria carica di aiuto social e iniziativa educativa per la crescita dell’individuo che i diversi paesi hanno messo in moto nell’ultimo trentennio della nostra storia post-bellica. Dal sostegno sociale al tempo libero, dalla musica al servizio per i giovani, tutte le iniziative sorte e cresciute all’interno dell’ambito ecclesiastico hanno visto la nascita e la fioritura del ritorno al suono delle campane manuali come nuova risorsa per il territorio e il suo tessuto. Quando nel 2006 la nostra associazione ottenne il riconoscimento di Onlus, la Provincia di Bergamo decise d’inquadrare la Federazione Campanari Bergamaschi  non tanto nella sezione delle associazioni culturali, quanto nelle associazioni di volontariato. La scelta, a distanza di anni, rappresenta pienamente quello che è lo spirito del nostro agire, che si contestualizza su più versanti: richiamo dei giovani alla musica, servizio alle festività della Chiesa, tutela e risalto di beni e manufatti prodotti col sacrificio delle nostre comunità, richiamo all’attenzione del suono come segno di eventi che investono la vita comune, iniziative volte a promuovere la socializzazione.

Il progressivo sviluppo di progetti ad ampio raggio giustifica la credibilità che il nostro fare volontariato è andato costruendo negli anni, all’interno della Diocesi di Bergamo e con progetti di attiva collaborazione con le zone limitrofe al nostro territorio di competenza. Molto resta senz’altro da fare per migliorare la qualità del volontariato, che va necessariamente formato ed educato a un agire responsabile per il bene delle comunità, su cui ricadono i nostri progetti. A questo vanno affiancati progetti di coinvolgimento del singolo individuo, mettendo così in luce le sue qualità umane e musicali da poter mettere a disposizione degli altri: penso agli interventi dei nostri pensionati, ai giovani che fanno scuola di campane e campanine ad altri giovani, a tutti i volontari delle parrocchie che hanno risvegliato le campane del centro che frequentano sullo stimolo di un disegno di crescita comune.

Le statistiche internazionali collocano come sempre l’Italia in fondo alla classifica dei paesi europei che si dedicano al bene comune. La spiegazione, a mio avviso, sta nella scarsa fiducia che i cittadini nutrono nei confronti della barocca e opaca macchina statale. La massiccia partecipazione di cittadini del Nord Europa alle attività di promozione (vedi il 40% di volontariato britannico con i suoi 40.000 campanari) fa impallidire il lavoro strenuo che le nostre forze riescono a dare. Molto spesso abbiamo situazioni in cui pochi volontari sono impegnati in quattro o cinque progetti sociali (Pro Loco, associazioni sportive e religiose, musicali e bibliotecarie) contro una grande maggioranza inattiva pur essendo capace di dare. Cambiare questa tendenza è difficile perché l’esempio dovrebbe giungere da chi ci rappresenta nelle pubbliche istituzioni. Tolti rarissimi casi positivi, il deprimente panorama induce i singoli volontari ad agire eroicamente per portare avanti piccoli progetti. Il caso delle campane, che si proietta ora verso il consolidamento di una Federazione Nazionale, appare come uno degli esempi di maggiore interesse, per la sua trasversalità nell’età, nell’estrazione culturale e nella proiezione d’interessi. A tutti i nostri associati va il mio sincero ringraziamento per il lavoro sin’ora svolto, con un caldo invito a non cedere mai di fronte al cupo contorno culturale che li circonda quotidianamente. Sta a noi il compito di essere sempre coscienti di trovarci inseriti in una corrente storica – quella della tradizione – che congiunge mondo antico con mondo tecnologico, tenendo sempre fisso il principio della ‘tecnologia al servizio dell’Arte’.

Clicca qui per leggere un articolo apparso su Leonardo sulla situazione internazionale del volontariato in occasione della festa del 5 dicembre.

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