Tornano le corde per il suono manuale delle campane a San Giuliano di Albino

Dopo diversi anni di assenza sono state ripristinate in questi giorni le corde per il suono manuale delle nove campane in Si bemolle grave, fuse da Carlo Ottolina nel 1953 per la Chiesa Prepositurale di San Giuliano Martire ad Albino. Il progetto di reintegrazione delle corde, a seguito di diverse ipotesi nate in questi anni e rimandate sine die, è stato concretizzato dall’apporto del nostro nuovo associato e campanaro albinese Paolo Donizetti, coadiuvato dal sacrista Antonio Gotti e con approvazione del Prevosto Don Giuseppe Locatelli.

Il campanile di Albino visto dall'abside della chiesa di San Giuliano.

Il risultato ottenuto si configura come importante passo in avanti verso l’opera di recupero del suono di alcuni dei campanili della bergamasca che, per valore storico-artistico delle campane e repertorio musicale campanario espresso dai suonatori locali nel corso dei secoli, meritano la tutela col titolo di Patrimoni dell’Umanità, ipotesi su cui la Federazione Campanari Bergamaschi sta già lavorando da qualche tempo in collaborazione con enti pubblici.

Le nuove campane di San Giuliano di Albino esposte sul sagrato nel 1953.

Le campane di San Giuliano, già protagoniste della registrazione del CD Sunada longa, pubblicato nell’autunno del 2011, offrono spunto per recuperare un interessante repertorio di suonate d’allegrezza – di matrice certamente ottocentesca – che si differenzia da quello pur assai ricco di Desenzano al Serio, la vicina frazione in cui ha sede il concerto di campane del Santuario della Madonna della Gamba. Le indagini condotte dal 2003 a oggi hanno permesso di recuperare brani a tastiera per otto e nove campane eseguiti da campanari giovani ma già storici per la nostra tradizione. Nostro obiettivo è ora quello di arricchire e completare quanto prima tale patrimonio col contributo di chi negli scorsi decenni ha suonato sul concerto di San Giuliano conservando memorie e motivi.

La tastiera è stata mantenuta in uso anche negli scorsi anni, a concerto già elettrificato.

In merito al ripristino delle corde, va segnalato che nel corso dei lavori è stata costruita una suoletta in ferro grigliato a metà campanile. La sua struttura si presenta come una sorta di gabbia trasparente al cui interno i campanari suonano a distesa, rendendo così spettacolare la vista ai visitatori che si avvicinano alla torre. Il collaudo delle corde è stato effettuato con successo nella giornata di domenica 8 gennaio 2012. Ad esso si è alternato in diversi momenti il suono d’allegrezza per celebrare la solennità, che ha avuto tra i momenti salienti il Pontificale presieduto dall’Arcivescovo Monsignor Leopoldo Girelli, Nunzio Apostolico di Singapore.

Dalla Federazione va il nostro ringraziamento più sincero a chi, da un lato, sta aiutando concretamente a ravvivare la tradizione campanaria di Albino, e a chi, dall’altro, ha colto il valore dell’operazione svolta, portatrice di un tratto di cultura religiosa, popolare e musicale di assoluto rilievo. Da qui potrà muovere un progetto per avvicinare i bambini e i ragazzi albinesi alla tradizione delle campane e formare una nuova generazione di campanari che possa proseguire la gloriosa produzione musicale campanaria che dal 1800 ai giorni nostri, pur con alterne vicende, ha consegnato nelle nostre mani un tesoro che viene in questi mesi accolto e catalogato dal R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali della Lombardia), contenitore delle memorie del territorio attivato e coordinato dall’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Direzione Generale Cultura della Regione Lombardia.

Nei prossimi mesi, maggiori notizie su iniziative per riscoprire, divulgare e condividere suono delle campane di San Giuliano di Albino.

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